Per la Festa della Liberazione, che ricorre tutti gli anni il 25 aprile per commemorare la data della Liberazione di Milano (e quindi dell'Italia) dall'occupazione nazifascista, il 25 aprile 1945, una canzone risuona in tutta l'Italia, ma anche in tanti altri luoghi nel mondo.

La canzone è Bella Ciao.

Le nuove generazioni purtroppo la conoscono solo perché la cantano i protagonisti della serie "La casa di carta" (La casa de papel) in una delle puntate della prima stagione, in una manovra probabilmente commerciale per la serie di Netflix, ma è una canzone che ha una storia ben più importante e lunga che è importante conoscere. 

Tanta storia e tante storie dentro di sè ed è giusto sapere in quale contesto storico va collocata: non una serie TV, ma una guerra mondiale devastante e terrbile; non una banca moderna, ma le campagne del centro-nord italiano occupato dai nazisti e sotto regime fascista; non dei ladri mascherati, ma civili di ogni età e professione che prendono le armi per lottare per la loro libertà, rischiando la propria vita.

Anche se le origini e la popolarità iniziale di "Bella Ciao" non sono chiare, è diventata la canzone simbolo della Resistenza, quel movimento popolare che si creò naturalmente durante la seconda guerra mondiale in diversi paesi d'Europa, come contrapposizione all'occupazione straniera dei nazisti e, in Italia, anche alla dittatura interna del fascismo. 

La canzone è stata tradotta in moltissime lingue in tutto il mondo e cantata e suonata nei più svariati stili e ritmi. Ma il mesaggio rimane lo stesso: libertà.

BELLA CIAO
Una mattina, mi son svegliato,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
una mattina, mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

Oh partigiano, portami via
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
oh partigiano, portami via
che mi sento di morir.

E se io muoio, da partigiano
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
E se io muoio, da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire, lassù in montagna,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
e seppellire, lassù in montagna,
sotto l’ombra di un bel fior.

Tutte le genti, che passeranno
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
Tutte le genti, che passeranno
mi diranno: “Che bel fior!”

“È questo il fiore, del partigiano”
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
 “è questo il fiore, del partigiano
morto per la libertà!” 

Ecco qua un video:



Quindi, quando ascolterete questa canzone, non pensate alla casa di carta, ma a tutte quelle vite umane, di Partigiani e non, che sono state portate via da una guerra allucinante.  

Buon 25 aprile a tutti.