(c)Pierpaolo Bianco 2019 |
2773 anni, ma di una bellezza che fa sembrare qualsiasi giovane modella una normalissima persona che passa inosservata nella folla. No, non parliamo della moglie mummificata di Tutankhamon, ma della Città Eterna, che si chiama così non a caso.
Quest'anno è un compleanno particolare, perché non lo si può festeggiare come sempre per colpa del Covid19 e della conseguente reclusione in casa. Ma per fortuna c'è il Web e grazie al potere della Rete, tante iniziative culturali si sono potute avverare (alcune le lascio in fondo al testo).Sono vissuto a Roma per sette anni, dal 2002 al 2009, ma sono stato sempre molto critico nei suoi confronti. Non capivo come una città meravigliosa come quella, con tutta la Storia di Occidente sulle sue spalle, con tanta Bellezza in ogni suo angolo e di ogni epoca, con quel clima mediterraneo favoloso, potesse essere così caotica, così sporca, così poco attrezzata di infrastrutture. La Capitale di uno dei paesi più industrializzati del mondo, con appena due linee della metro? Ma come? E gli autobus che non passavano mai, e la gente che parcheggiava in doppia fila, e la spazzatura per terra, e i muri e le facciate dei palazzi imbrattati di graffiti o di annunci, dappertutto... Ma com'era possibile tutto questo?? Io, che venivo da una città del mal chiamato Terzo Mondo, potevo forse essere abituato a queste cose (una città di 10 milioni di persone senza neanche una linea della metro, per esempio) ma Roma, la Città Eterna, il Caput Mundi...
Però non tutto era negativo. In quei sette anni, che sono stati meravigliosi nonostante i problemi miei e del Comune, ho potuto assaporare un po' dell'enorme, gigantesco ruolo che ha la Cultura in questa città. Festival di Jazz, di Teatro, di Musica; Musei a non finire, esposizioni di grandi artisti, Festival del Cinema, delle Scienze, della Filosofia e chi più ne ha più ne metta. Ecco, mi manca questo: poter guardare un concerto di Sonny Rollins o di Airto Moreira, di Michel Camilo o dei TransMongolia, di Billy Cobham o di Paolo Fresu, e tanti, ma tanti altri, per pochi euro; entrare nell'Auditorium creato da Renzo Piano, guardare i quadri di Caravaggio o il Mosè di Michelangelo con il semplice gesto di entrare in una chiesa... Ma mi manca anche Largo Argentina e il suono delle rotaie quando si avvicina il Tram 8, o la sorpresa di girare un angolo e ritrovarsi improvvisamente davanti a un monumento impressionante, o la piazza della Rotonda, dove sorge il Pantheon, gremita di persone di ogni tipo e nazione; mi manca il tramonto sulla via Appia Antica, le strade strette di Trastevere la sera, il gruppetto di musicisti zingari in un angolo di Piazza Navona; mi mancano i gabbiani e le forme straordinarie che fanno le rondini nel cielo; il cinema Quattro Fontane, il trenino a Ostiense e le grandi corse da Piramide per riuscire a prenderlo; mi manca piazza Vittorio e il suo Festival e la sua multietnicità... La multietnicità: Roma non può non essere multietnica!
Nel 2019 sono tornato in Italia per una breve vacanza. Ci sarei voluto rimanere, tanto mi manca, ma una cosa la DOVEVO fare prima di prendere l'aereo che mi avrebbe riportato qui a Cali: chiedere scusa a Roma. Scusa, perché nonostante i suoi mali, una città così la si può solo volere bene: ha molte, troppe cose da raccontare, come una vecchia nonna che ne ha passate tante durante la sua lunga, lunga vita e che magari ha i suoi difetti, ma è sempre la nonna.
Auguri allora, cara Bella vecchia Roma, e che tu possa ancora splendere per secoli e secoli.
Qui di seguito trovate dei link, il primo dei quali, un Tweet di CulturaRoma, contiene gli altri: @CulturaRoma Musei Capitolini Mostra Canova Omaggio musicale Beni Culturali
Alcuni video commemorativi: 1-Durante Covid19 2-Oculus Pantheon 3-Assolo per Roma
Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia e immagini de La Grande Bellezza, film di Paolo Sorrentino
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